Non possiamo non dedicare un articolo a quello che sta succedendo in Liguria e nella fattispecie a Genova.
Genova in questo momento incarna una qualsiasi città italiana, alle prese con un evento metereologico eccezionale e con al seguito un’infinità di problemi e di polemiche che esso sta causando.
In molti si stanno lanciando in facili accuse, ma situazioni del genere vanno valutate attentamente. Di certo è facile (o difficile) immaginare se un alluvione di questa portata e intensità si fosse abbattuto sulla nostra città.
Non è il solito gusto palermitano di enfatizzare (in negativo) tutto ciò che non va a Palermo. Una riflessione del genere credo e spero la stiano facendo tutti i comuni italiani, dalle Alpi a Lampedusa.
httpv://www.youtube.com/watch?v=6GHrCavGHTk&feature=related
Mi sono imbattuto in questo video, uno dei tantissimi che per adesso vengono caricati in rete. Ho pensato a quella segnalazione su Viale Regione Siciliana dove i tombini erano occlusi dal bitume che era stato posato per rifare il manto. Oppure a tante altre foto che ci avete inviato negli anni con netturbini nullafacenti davanti a cumuli di rifiuti per le strade etc.
E’ chiaro: in questo video, anche se i tombini fossero stati liberi e funzionanti, non sarebbe cambiato granchè data l’entità del fenomeno. E non intendo dire nella maniera più assoluta che la condizione dei tombini genovesi ha causato tutto questo disastro.
Queste immagini però mi fanno riflettere: vi ricordate, ad esempio, gli allagamenti di Mondello e Partanna Mondello? Intere strade allagate, scuole chiuse, impossibilità di spostamento, interventi continui dei vigili del fuoco. Lì però bastarono dieci minuti di pioggia intensa, non 520mm di pioggia in poche ore come sta avvenendo a Genova!
Tanto per capire l’entità e fare un paragone: gli amici di MeteoPalermo.it ci dicono che a Palermo uno dei massimi accumuli si raggiunse
” il 16 settembre 2009 , quando l’osservatorio astronomico con 92,6 mm ha battuto l’ultimo record che risaliva a circa 140 anni fa. Per il resto della città, ci furono accumuli da 130 mm a villabate a circa 100 nelle zone di villagrazia e corso calatafimi, però questi non furono record per quelle stazioni, per Corso calatafimi il record è di 134mm il 13 dicembre 2005″.
Per chi fosse interessato ai dati, qui c’è una dettagliata descrizione: accumuli
- Genova (2011) 520mm
- Palermo (2009) 100mm ca.
Nel 2011 abbiamo ancora aree cittadine dotate di fognature praticamente inesistenti e che puntualmente mostrano tutti i loro problemi con entità alluvionali quasi imbarazzanti se paragonate a quelle di questi giorni.
Eppure vi ricordate qualcuno che abbia mai parlato di interventi e progetti inerenti questo tipo di problema?
NO! E sapete perchè?
Perchè per fortuna fatti del genere o simili sono sporadici e non hanno causato indignazione e ribellione tali da giustificare un interessamento al problema da parte delle amministrazioni. PErchè qui, oramai, funziona così…
In poche parole, fin quando non ci scapperà il morto nessuno farà niente. Anche perchè un tema del genere non ha molto appeal verso gli “elettori”…
Quello che sottolineo è questo: constatato che questi fenomeni stanno appena aldilà del Mar Tirreno, ciò significa che potrebbero verificarsi anche qui quando meno ce lo aspettiamo. Alla luce dei misfatti liguri, vogliamo andare ancora avanti con questa strafottenza massima? E mi rivolgo, oltre che alle amministrazioni, anche a quei concittadini che continuano a costruire abusivamente lungo i pendii delle montagne e si espongono a pericoli. Belmonte Chiavelli…
httpv://www.youtube.com/watch?v=vxMw6DacX0w
A Ciaculli così come in altre parti della conca, vedo ancora costruire edifici lungo impluvi e pendii scoscesi, con le fondazioni delle abitazioni che poggiano su terreni pronti a franare se si verificassero eventi come quello genovese o addirittura minori.
I fatti di questi giorni ci stanno dimostrando che gli errori si pagano a carissimo prezzo. Peggio ancora se non si tratta di errori ma di perseveranza e negligenza… chissà quanto dureremo impuniti.
Che ci sia un cambiamento climatico in atto è chiaro, i segni ci sono tutti dalle trombe marine alle temperature anomale. Purtroppo la prevenzione non sempre viene condivisa da tutti, e le amministrazioni, pertanto, non se ne interessano!
Grazie Portacarbone per questo report dettagliato, la quantità di pioggia caduta messa a paragone fa paura e al contempo perfettamente rende l’idea di cosa sia successo a Genova, sebbene la gente si è sfogata col sindaco. Sul tenere alto il livello di guardia e provvedere all’efficienza di tombini e condotti sono ovviamente daccordissimo, per quel che riguarda Belmonte Chiavelli però sono cavoli loro se hanno costruito là, se la cercano.
A Genova è esondato un fiume, e poi per come è distribuita la città si sono creati tanti ruscelli nelle strade. A mio parere il sindaco non ha colpe, ha diramato un allarme, cosa poteva fare? Mica poteva andare casa per casa a prendere le persone, questa situazione era davvero difficilmente controllabile.
A Palermo la situazione è molto diversa, da noi il problema è la manutenzione che non si fa o si fa male delle strade e la incapacità di comprendere da parte degli amministratori che la prevenzione è un elemento importante per evitare le situazioni viste nei video mostrate.
Comunque una cosa si può dire, quando la natura si ribella, c’è poco da fare.
Cerchiamo di aiutare i liguri, che ne hanno proprio bisogno in questo momento.
non capisco dove sta il problema, si e` sanato per motivi politici tutto il sanabile, non una casa e` stata abbattuta in provincia di palermo se non alcune 4 o 5 di fronte il lungo mare di carini..si e` costruito ovunque a poco a poco, aggiungendo piani su piani, con i governi che assicuravano sanatorie a breve e lungo termine, il nostro paesaggio e` stato divorato..
sicuramente il clima cambia, ma le responsabilita` politiche restano..il territorio e` fragile ma si sceglie di investire in altro, tipo ponti sul nulla o aereoporti sotto i vulcani piu` attivi in europa..ferrovie che uniscono il nulla..
sono pessimista e` vero, ma avedere cosa succede a genova penso a cosa succede da noi con molto meno..
speriamo non ci scappi il morto da noi!
Ottimo articolo portacarbone, parlando di Genova non capisco (o forse si) tutti quei cittadini che si sono lamentati del sindaco per la non chiusura delle scuole, come se il dramma si fosse verificato in qualche scuola…il problema semmai è che i cittadini non si fidano più della sicurezza delle strutture in cui mandano i figli, in un paese come si deve un genitore dovrebbe essere rassicurato di un figlio in una scuola in quelle situazioni, in quanto la scuola dovrebbe essere uno degli edifici più sicuri, ma invece in Italia abbiamo perso ogni fiducia nelle istituzioni e non ci sentiamo garantiti da esse…siamo bravi a lamentarci dopo e mai prima…
Sinceramente credo che sia davvero vergognosa la situazione fognaria di palermo. ricordo il primo anno che andai a vivere a palermo e rimasi sconvolto dal fatto che in un’ora di pioggia la zona universitaria, in particolare corso re ruggero, fosse totalmente allagata!
per non parlare appunto del viale della regione.
non so, magari i palermitani sono abituati e gli sembra normale, ma non lo è affatto!
credo che il prossimo sindaco, dati i cambiamenti climatici in corso dovrà assolutamente intervenire in tal senso!
PS: lo stesso vale per catania, e li vi ricordo che c’è anche scappato il morto! una donna è rimasta incastrata sotto un’auto ed è morta affogata in pieno centro.
eppure la situazione non è migliorata affatto.
Spero che i cittadini chiedano alle prossime amministrazioni un intervento massiccio!
Interessante questo articolo :
http://www.meteopalermo.it/LalluvionedelFebbraio1931/tabid/207/Default.aspx
da quello che si legge, il rischio per palermo potrebbe essere costituito dai torrenti interrati e cementati senza alcuna valvola di sfogo che causerebbero inevitabilmente un’alluvione, Credo che la manutenzione delle fognature e caditoie (necessarie!) risolvebbero ben poco.
Giuro che ancora non avevo letto questo articolo di oggi:
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/11/06/news/alluvioni_30_punti_a_rischio_attenti_ai_fiumi_di_palermo-24523051/
Per Primo lancio un grido d’allarme i Comuni devono smettere di incanalare i torrenti in tubi e costruirci strade di sopra e pericoloso e nessuno controlla se debbono essere fatti interventi.
Palermo morfologicamente è in una situazione migliore rispetto a Genova, ma bastano 10 cm di pioggia per mandarla il tilt.
Le uniche frazioni che corrono un rischio “fiume di Fango” sono Ciaculli, Chiavelli e in parte Borgo nuovo costruite a ridosso dei monti, Bocca di Falco e Baida costruite su due Valloni (o torrenti) proprio come le 5terre. Per le prime tre e per tutta la città basterebbe un impianto fognario per l’acqua pluviale ben dimensionato
mentre per Bocca di Falco e Baida si deve incrociare le dita è sperare che non succeda quello che è capitato a Giampileri o nelle 5 terre.
Cambiamenti climatici dove? questo significa non ammettere che l’ errore è stato solamente umano!
Firenze, già nel 1966 fu colpita duramente a causa dell’ esondazione del fiume. A Genova hanno costruito una strada sul fiumiciattolo non pensando che potesse avere una portata d’acqua simile. A Palermo da che mi ricordo io (anni 90) si è sempre allagata. La situazione è critica, penso anche, a tutte le falde e corsi sotterranei che passano sotto, e all’ abusivismo di 50 anni.
Costruire infrastrutture significa prevedere scenari che probabilmente non si verificheranno mai, ma che a conto dei fatti equivale ad impedire queste tragedie. I record sono fatti per essere battuti.
Con una repubblica fondata sull’ abusivismo e sugli interessi personali, questi fatti saranno all’ordine del giorno, ma in fondo solo i più forti (che in questo caso significa i più intelligenti) sopravvivono, questa è la legge della Natura.
Chi può linkare una mappa in cui è possibile vedere qual’è il percorso del Kemonia e del Papireto?
Palermo Medievale ecco dove passavo il Kemonia ed il papireto
http://www.flickr.com/photos/aldoplus79/3382241996/
Scusate ma certe argomentazioni non le capisco. E’ ovvio che se lasci aperte le scuole i genitori devono lasciare a poi andare a prendere i figli. Quando è successo il disastro? Nell’ora proprio in cui le scuole chiudevano e i genitori andavano a prendere i figli. Vi ricordo che una madre con due figli è morta proprio per questo motivo. Quindi la rabbia dei genovesi probabilmente è pure giustificata. Soprattutto bisogna considerare che un evento del genere è avvenuto non due secoli fa, ma qualche settimana fa, pochi chilometri più ad est e che già nel 1970 Genova fu colpita da un alluvione. Quindi quando mi sento dire che era imprevedibile non so se piangere o ridire oppure ancora penso che prendono per il sedere i genovesi. Se fossi genovese avrei reagito nello stesso modo probabilmente.
Per quanto riguarda Palermo vi ricordo che nel 1931 fu colpita da un alluvione con 10 morti e 21 feriti. Causato dalle esondazioni di Passo di Rigano, Kemonia, Paireto e Oreto! Noi sul fiume Oreto negli ultimi 40 anni ci abbiamo costruito accanto! Il Papireto scorre sotto la città, il Kemonia è stato deviato. Se pensiamo poi al nostro sistema fognario e di smaltimento delle acque e che abbiamo costruito in zone ad altissimo rischio….. beh direi che se ci ragionate un po’ sopra vi renderete conto che la situazione non è così dissimile da Genova. Abbiamo avuto per adesso il colpo di fortuna di non aver mai avuto precipitazioni di una simile entità.
Esatto Calò, la nostra è stata solo una questione di fortuna, a Genova è precipitato l’equivalente di acqua che normalmente cade in un anno, non oso nemmeno immaginare una cosa del genere a Palermo che è stata costruita sopra i fiumi di cui hai fatto cenno. Il problema è che nessuna amministrazione comunale, nessun governo di qualunque indirizzo politico ha mai fatto nulla per eliminare il fenomeno dell’abusivismo, anzi come soluzione hanno tirato fuori condoni solo per fare cassa per poi spenderne il ricavato per altro e mai per risolvere il problema a monte.
@ mastpalermo
A Genova i cittadini hanno pesantemente accusato il sindaco per la mancata chiusura delle scuole in quanto tre delle sei persone decedute, si trovavano in strada solo perchè stavano andando a prendere i figli a scuola.
Inoltre a motivare ancor di più la rabbia dei genovesi ha contribuito anche quello che il “Secolo XIX” ha definito avviso-beffa, ovvero una mail spedita dal Comune di Genova alle scuole della città alle 15,35. In questa mail, spedita fuori tempo massimo, si raccomandava a docenti e personale scolastico “di custodire gli alunni anche oltre il normale orario scolastico”.